mai – story

I primi risparmi messi da parte, frutto di inenarrabili performance ruspanti, coronano il sogno di acquistare li mio primo impianto hi-fi che diventa l’invidia e la meraviglia di amici e parenti… Poi arrivano gli anni dei Weather Report, Miles Davis, del movimento jazz-fusion che ribalta tutti gli schemi ma, parallelamente, mi sento sempre più legato al mio strumento e ai miei compositori-faro Debussy e Ravel, ma anche Pergolesi e Bach. Nel corso di questi anni avevo, intanto, assecondato una certa propensione a scrivere musica. Non conservo molto, anzi pochissimo, di quelle pagine: non riconoscevo alcun valore a quelle note, strappavo e ricominciavo. Ero, e sono sempre stato, poco indulgente verso me stesso ma allo stesso tempo continuavo, comunque, a provarci…
Conclusi gli studi di pianoforte, decido che non è ancora abbastanza: sento il bisogno di vivere l’esperienza orchestrale, così decido di intraprendere lo studio del contrabbasso, strumento che mi ha da sempre affascinato. Si ricomincia da zero e così, alla fine di anni di studio in Conservatorio, scuole di perfezionamento e innumerevoli esperienze in ensemble, sono pronto ad affrontare la professione di orchestrale. Vivo anni di concerti nazionali e internazionali con formazioni di musica da camera, così come in orchestre sinfoniche (Comunale di Bologna, Orchestra Sinfonica Siciliana), partecipo a Festival prestigiosi.
Poi… stop: un casuale ma decisivo incidente mi inibisce la continuazione della carriera concertistica. A distanza di un paio d’anni mi rimetto in gioco: capisco che il mio interesse è la composizione, la produzione e, di conseguenza, mi dedico ad acquisirne le competenze necessarie. Studio i compositori moderni, le avanguardie e la musica elettronica. Progressivamente mi inserisco nel mondo delle produzioni discografiche, ma riconosco che la giusta dimensione è scrivere e produrre la mia musica. Così decido di concentrarmi unicamente sulla mia capacità di espressione attraverso i suoni, alla ricerca di un linguaggio personale.
Mi porto dietro tante esperienze musicali fra di loro diverse e, in alcuni casi, agli antipodi una dall’altra: tutte, nessuna esclusa, hanno contribuito a determinare il mio stile che definirei assolutamente crossover, all’interno del quale si fondono classicità e contemporaneità, ricerca e spontaneità. Da alcuni anni compongo soundtrack per il cinema, collaboro con documentaristi di fama internazionale e con prestigiose istituzioni culturali.